Al Qaeda versus ISIS: guerra del terrore
L’attentato in Mali ci rivela che è in corso una guerra intestina tra Al Qaeda e l’ISIS per la leadership del movimento jihadista globale.
Il gruppo che ha rivendicato, ieri, l’ attacco al Radisson Blue Hotel di Bamako, Mali è al-Mourabitoun.
Chi sono?
Il gruppo si è formato nel 2013 dalla fusione tra al-Mulathamun (“The Masked Men”) Battalion (AMB) e Movement for Unity and Jihad in West Africa (MUJAO), dichiarando immediatamente che il movimento estremista della regione era ora più forte che mai. Al – Mourabitoun annuncia quindi le sue intenzioni di voler cacciare la Francia e i suoi alleati dalla Regione. Il gruppo ha condotto sistematicamente attacchi contro gli interessi francesi nella regione ed unità militari africane.
Belmokhtar è il suo leader ufficiale dal luglio 2015. Secondo il dipartimento di stato americano, Al – Mourabituoun è il gruppo che pone “la più alta minaccia medio termine agli interessi americani ed occidentali nel Sahel. Nel luglio del 2015 si allea ufficialmente con Al Qaeda rinominandosi: “Al Murabitoon – Al Qaeda in West Africa. Questo gruppo accusa la Francia di uccidere innocenti bambini, donne e anziani fin dal suo intervento in Mali nel 2013.
Cosa ci indica questo attentato?
Che è in atto una guerra intestina tra Al Qaeda e l’ISIS per la leadership del movimento jihadista globale. La guerra interna al terrore è iniziata quando il 31 agosto 2015 i Talebani confermano la morte del loro leader: il mullah Omar. Quest’ultimo era la colonna portante del rifiuto di alleanza con l’ISIS. La morte di Omar lascia liberi tutti coloro che avevano giurato alleanza a lui. Il suo successore non eredita automaticamente nè il titolo di Amir al Mumineen (Commander of the Faithful) né le alleanze finora dichiarate. Visto che la morte di Omar risale al 23 aprile 2013 (fu dichiarata dai Talebani ufficialmente due anni più tardi), vuol dire che il titolo di Commander of the Faithful era presumibilmente vacante quando Abu Bakr al – Baghdadi ha rivendicato il titolo in concomitanza con la dichiarazione di califfato. Distruggendo in questo modo le argomentazioni pro – al Qaeda che l’ISIS aveva usurpato l’autorità legittima di Omar. Da questo punto in poi l’ISIS ha condotto la sua guerra interna contro al Qaeda diffondendo messaggi in cui si dipingeva al Qaeda come un’organizzazione mendace da cui provenivano ordini da un leader oramai morto da due anni. Argomenti che evidentemente hanno fatto leva su gli affiliati di Al Qaeda che quindi hanno spostato l’alleanza (bayah) all’ISIS, ma ha sicuramente dato il via ad una guerra intestina che si gioca sugli assi del terrore.
Dov’è finito Zawahiri?
Se Zawahiri è ancora vivo, cosa fa in proposito? Finora abbiamo visto una sua guida che potremmo definire letargica, forse sperando che l’ISIS implodesse e che la situazione si risolvesse da sola. Presumibilmente non è più così. Questo attentato in Mali ci rivela molto di più di quanto sembra. La leadership di Al Qaeda non si tira in dietro nella guerra al terrore, ma questa volta la combatte contro il terrore interno che mina la sua stessa vita.
L’ISIS ha già eroso il territorio controllato da Al Qaeda.
Anche se nessuno ne parla l’ISIS ha tolto ad Al Qaeda 4 delle sei suddivisioni che formavano l’Emirato Islamico del Caucaso. (ISIS raggiunge il Nord Caucaso) Approfittando del vuoto di leadership dell’Emirato islamico, dopo l’uccisione del leader, Kebekov, da parte delle forze speciali russe, ha preso il controllo di 4 province e presumibilmente faranno da leva per le altre.
Questo è solo l’inizio della lotta del terrore nel terrore.