Ottobre 8 2015

In Siria non c’è solo l’ISIS.

Liwa al-Haqq (la brigata della verità): gruppo di opposizione islamista formato all’inizio della guerra civile siriana dal fondersi di brigate esistenti nell’area di Homs. Una delle fazioni di Liwa al – Haqq include molti studenti, professionisti che hanno giocato un ruolo attivo nelle proteste non violente all’inizio della rivoluzione. L’organizzazione mira a rovesciare il regime di Assad rimpiazzandolo con un governo islamico. Pur non proclamandosi salafita, quando è diventata membro del Fronte Islamico siriano nel dicembre del 2012, si è di fatto impegnata a stabilire uno stato islamico spostandosi decisamente verso un’ideologia salafita. I finanziamenti provengono da organizzazioni di beneficenza islamiste, donatori individuali, come il gruppo kuwaitiano Hajjaj al – Ajami.

Liwa al-Tawhid (Tawhid Brigade): nata nel luglio 2012, quando piccoli gruppi di opposizione si sono riuniti ad Aleppo per combattere le forze del regime. In un mese, Liwa al – Tawhid è diventato il primo gruppo di opposizione a controllare il territorio e la città. L’organizzazione promuove una ideologia islamista moderata, inizialmente propone uno stato civile per rimpiazzare Assad. Tuttavia, in seguito, decide di unirsi al Fronte Islamico impegnandosi dunque alla creazione di uno stato islamico in senso stretto.

Suqour al-Sham:  nata nel 2011, quando il presidente siriano, Bashar al – Assad, inizia ad usare la violenza per placare le proteste. Ahmad Abu Eissa e i suoi due fratelli si sono uniti alle proteste tra civili e governo a Sarjeh, Idlib. Dopo che i suoi due fratelli furono uccisi nei combattimenti dell’autunno 2011, Eissa organizza i ribelli locali in Suqour al – Sham, i “falchi della Siria”, i quali attaccarono le forze del regime con metodi come IEDs (ordigni esplosivi improvvisati). L’organizzazione diventa rapidamente una delle più potenti forze di opposizione a Idlib, assorbendo piccoli gruppi e affiliandone altri. Nel 2012 si identifica come membro del Free Syrian Army (FSA). Pur essendo molto più strettamente islamista della maggior parte dei gruppi del FSA, i falchi della Siria intendevano creare uno stato civile che avrebbe garantito diritti per tutti e indetto le elezioni generali. Nel settembre del 2012, l’organizzazione diventa un membro fondatore del Syrian Islamic Liberation Front che lascia nel tardo 2013 quando assieme ad altri gruppi forti islamisti di opposizione formano il Fronte Islamico. Questo fa cambiare la retorica di Eissa rigettando le precedenti dichiarazioni di volere uno stato civile. Malgrado fosse uno dei più forti membri del Fronte Islamico, fu indebolito nel 2014, parzialmente come risultato del violento conflitto con l’ISIS. Il comandante militare di Suqour al – Sham fu ucciso dall’ISIS nel febbraio 2014; nello stesso tempo il suo principale leader religioso e due delle sue più effettive brigate, Liwa Dawoud e Liwa Siyoof al – Haq, defezionarono per protesta. Liwa Siyoof al – Haq susseguentemente formano una nuova organizzazione con i defezionisti dell’ISIS e il gruppo si dichiara neutrale nel conflitto. Più recentemente ISIS e Suqour al – Sham dichiarano un cessate il fuoco dopo una battaglia in cui l’ISIS tiene centinaia di membri di Suqour al – Sham sotto assedio a Hama.

Continuate a pensare che ci sia solo l’ISIS come problema?

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Pubblicato Ottobre 8, 2015 da barbarafaccenda nella categoria "Medio Oriente", "politica internazionale", "terrorismo internazionale

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Esperto politica internazionale

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