Fratelli Musulmani: fratelli serpenti?
I Fratelli musulmani, nati come movimento sociale in Egitto, sono stati banditi in diversi paesi come organizzazione terroristica. Sono davvero pericolosi?
I Fratelli Musulmani sono fondamentalmente un movimento sociale islamico, che educa i suoi membri a vedere prima di tutto il valore del servizio, attraverso le lenti della religione. Un aspetto centrale per il fondatore Hassan al – Banna e caratteristica che definisce i contemporanei Fratelli Musulmani è che il servizio ai concittadini è un atto di costruzione della proprio paese e un atto di servizio per la propria popolazione.
I movimenti islamici come i Fratelli Musulmani sono interessati nel preservare le strutture come lo stato – nazione, dall’altra parte, alcuni gruppi salafisti e molti gruppi jihadisti non condividono questa prospettiva. Questi ultimi non vedono le persone dei loro paesi come loro concittadini; non vedono gli odierni stati – nazione come i loro paesi e quindi è facile per loro decidere di smantellare quello che c’è già e stabilire quello che vedono come paesi paralleli. Condannano e denigrano il riconoscimento dei Fratelli Musulmani dello stato – nazione e rivendicano di cercare quello che loro credono essere la sola legittima forma di comunità nell’Islam: un califfato transnazionale.
Il pensiero di Banna sul califfato
L’articolazione del pensiero di Banna sul califfato è molto breve: “il califfato è un’articolazione di un’unità con base ampia“. Egli affermava che i Fratelli Musulmani cercavano di ri – stabilire un califfato ma altresì asseriva che erano molti i passi da compiere per raggiungere i prerequisiti prima che il califfato potesse iniziare ad essere una nozione realistica, come integrazione culturale, economica e sociale così come l’evoluzione di trattati che definiscano e abbraccino la mutua cooperazione che dà vita ad un’entità che assomigli alla lega delle nazioni musulmana. Attraverso la storia, i Fratelli Musulmani hanno sostenuto l’unità progressiva e vie per una più grande cooperazione tra tutte le nazioni, secondo i principi di rispetto reciproco.
Per i Fratelli Musulmani, i principali elementi chiave sono morali e religiosi. La fornitura di servizi nella forma di aiuto all’educazione accessibile o sanità, distribuzione di cibo serve diversi obiettivi: aiuta le persone bisognose, porta con sé un ritorno spirituale per gli individui coinvolti nella fornitura di assistenza e migliora la società. Se il risultato della fornitura di servizi guidata dalla Fratellanza è che il regime è spinto ad impegnarsi in ulteriori forniture di servizi e migliora la sua risposta ai bisogni della popolazione allora è un successo.
Tutto ciò mette in difficoltà l’idea di molti politici “occidentali” e scrittori che assegnano alla parola califfato il sinonimo di tutto ciò che deve essere temuto dell’Islam e dei musulmani. Sebbene alcuni timori siano credibili e sicuramente richiedono un esame approfondito: libertà religiosa, eguaglianza, altre preoccupazioni sono mere estensioni della visione dei musulmani come un lontano “altri”.
Dovremmo chiederci perché “stati” che desiderano una più perfetta unione oppure paesi europei che lavorano verso una più grande unione sono visti sia come neutrali che lodevoli, ed invece le nazioni musulmane che lavorano verso lo stesso obiettivo siano viste con sospetto e richiedano molta attenzione.
L’inabilità di molti analisti nel comprendere una motivazione spirituale, basata sulla fede per le scelte che gli islamisti fanno, individualmente o collettivamente, rappresenta una barriera alla comprensione dell’“islam politico”.
Fratelli musulmani: movimento sociale e politico
Hassan al – Banna era interessato prima al cambiamento e alla riforma dell’ordine sociale e poi al cambiamento dell’ordine politico. Come risultato, l’attenzione era primariamente diretta alla “ummah” piuttosto che all’autorità.
Tuttavia, nel 2004, l’ex guida suprema Mohammed Mahadi Akef annuncia che il gruppo intraprende una nuova fase sotto il nome di “apertura alla società”. Questa nuova fase è stata caratterizzata da una vasta partecipazione politica competitiva e un impegno nella sfera pubblica senza precedenti.
Dopo la rivoluzione del 2011 in Egitto la capacità di ogni organizzazione sociale di mobilitare le masse rimane limitata nei confronti di uno stato potente. La centralizzazione dello stato moderno, particolarmente nei regimi autoritari, incoraggia la sua dominazione nella sfera pubblica, incluso l’educazione, i media e le istituzioni ufficiali religiose. Inoltre, un numero crescente di membri della Fratellanza, particolarmente i giovani attivisti, si convinsero che raggiungere obiettivi “rivoluzionari” come cambiamenti di regime non possano essere raggiunti attraverso mezzi deboli di “riforma graduale” suggeriti dal fondatore del movimento.
Ci sembra, tuttavia piuttosto improbabile che coloro che sono coinvolti fedelmente a servire le loro società, indipendentemente dalle loro differenze di fede o di linee politiche, potrebbero cambiare a tal punto dal voler distruggere le stesse società attraverso la violenza o il terrorismo.
La Fratellanza sta conducendo un’ampia revisione delle sue pratiche, particolarmente negli ultimi 5 anni dalla rivoluzione di gennaio. Il coup militare del luglio 2013 in Egitto ha forzato i Fratelli Musulmani a ritirarsi in un clima di segretezza dopo che il gruppo ha lavorato apertamente ed al potere durante la presidenza Morsi. Le autorità egiziane l’hanno designato come organizzazione terroristica e bandito circa 1200 istituzioni civili che erano affiliate del gruppo o i suoi membri, per non dire delle centinaia di persone uccise o imprigionate. La Fratellanza fu lasciata senza nessuna opzione se non quella di protestare. Il coup militare ha colpito i Fratelli Musulmani in modi che potrebbero sostanzialmente cambiare l’aspetto del gruppo nei prossimi anni. Fino ad ora il gruppo non ha delineato una visione politica chiara, non ha neppure gli strumenti per rimuovere i militari. Tutto ciò non esclude la possibilità che il clima politico in Egitto possa forzare più individui o gruppi non organizzati ad abbracciare la violenza. Le priorità di questi gruppi non saranno la fornitura di servizi sociali, piuttosto obiettivi politici e relativi al rovesciamento del regime odierno, con la convinzione dell’impossibilità di sfidarlo attraverso mezzi pacifici.
Finanziamento
Durante l’anno di presidenza di Morsi, il Qatar ha prestato al governo egiziano all’incirca 2.5 milioni di dollari. Sempre durante la presidenza Morsi, somme di denaro equivalenti a 850 mila dollari sono state trasferite segretamente ai Fratelli Musulmani dallo sceicco del Qatar Hamd bin Jasim bin Jaber Al Thani. Altri e numerosi trasferimenti di denaro sono intercorsi tra al Thani e i leader della Fratellanza agli inizi del 2013.
La Fratellanza possiede assetti di valore e fonti di guadagno in tutti i paesi in cui opera. In Egitto riscuote tasse e canoni da approssimativamente 600 mila membri e leader come Khairat el – Shater che possiede imprese commerciali come supermercati o negozi di mobili costituiscono un ingente profitto per l’organizzazione.
Il governo dell’Arabia Saudita ha sostenuto finanziariamente la Fratellanza per decadi ma ha ridotto il suo finanziamento dopo che i Fratelli Musulmani sostennero il dittatore Saddam Hussein nell’invasione del Kuwait del 1990.
In tutta la sua storia, la Fratellanza ha imposto, talvolta, la tassa per i non musulmani, sui cristiani o su altre minoranze religiose.
I Fratelli Musulmani in altri paesi
Siria
La Fratellanza siriana fu vietata e esiliata prima della rivoluzione contro Bashar al – Assad. Al momento dell’inizio delle proteste nel marzo del 2011, la Fratellanza si è rimobilitata e mossa per consolidare il potere politico e militare tra l’opposizione. Nell’inverno del 2011, la Fratellanza siriana era uno dei gruppi più potenti nel Syrian National Council. Nel giugno del 2013 fonda un partito politico, il Waad, lanciato ufficialmente nel marzo del 2014.
Giordania
La Fratellanza giordana ed il suo partito politico, l’Islamic Action Front è la più larga forza di opposizione in Giordania. Tuttavia, la Fratellanza è stata fedele alla monarchia, cooperando per molte delle sue politiche.
Attività violente
- Giugno 1980, tentativo di assassinare Hafez al – Assad usando granate e fucili.
- Agosto 2013, rubano e mettono a fuoco le chiese egiziane e le stazioni di polizia in risposta alla morte di centinaia di membri e all’imprigionamento di altre migliaia.
- Marzo 2014: membri della Fratellanza sparano ad un generale ed un colonnello egiziani in una continua rappresaglia contro le forze di sicurezza a seguito della rimozione di Morsi.
- Giugno 2014: membri della Fratellanza fanno detonare una bomba vicino all’ufficio presidenziale del Cairo, uccidendo due poliziotti.
Nelle liste di organizzazioni terroristiche di:
Bahrain: li ha indicati come organizzazione terroristica nel marzo del 2013; l’Egitto nel dicembre dello stesso anno. La Russia ha vietato che la Fratellanza operasse in Russia nel 2003 e li ha aggiunti alla lista di organizzazioni terroristiche nel luglio 2006. L’Arabia Saudita nel marzo del 2014 e la Siria nel 1980. Gli Emirati Arabi Uniti nel novembre del 2014, nello stesso periodo hanno indicato altri gruppi affiliati alla Fratellanza incluso il Consiglio per le relazioni americane – islamiche, l’International Islamic Relief Organization, Muslim American Society.
Chi li sostiene
Qatar
Il Qatar per lungo tempo ha sostenuto la Fratellanza attraverso vie finanziarie, di diplomazia e attraverso i media.
Turchia
La Turchia è stata un centro per l’organizzazione internazionale della Fratellanza. Soprattutto dopo la caduta di Morsi, Istanbul ha visto la riorganizzazione del gruppo e gli sforzi logistici per rafforzare la comunità internazionale della Fratellanza. La Turchia ha anche fornito armi e intelligence all’organizzazione in Egitto. Quando Sisi è salito al potere, le relazioni tra la Turchia e la Fratellanza si sono indebolite a causa dei timori turchi di rappresaglia da parte dell’Egitto e degli stati del golfo.
Recep Tayyip Erdogan è un loro sostenitore di lungo corso. Erdogan è stato un oppositore vocale della rimozione di Morsi e del regime militare che ha preso il suo posto.
Conclusioni
Quando si tenta di rispondere alla domanda: “i Fratelli Musulmani sono pericolosi?” bisogna tenere bene a mente che la chiusura dello spazio per i servizi sociali, quando è fatta in combinazione con la chiusura di altri modi di vita in Egitto, potrebbe dare luogo all’estremismo da parte di alcuni.
*immagine in evidenza: www.english.ahram.org.eg